PTOF – RAV – RENDICONTAZIONE SOCIALE
Il PIANO TRIENNALE dell’OFFERTA FORMATIVA (PTOF) è la carta d’identità della scuola: in esso vengono illustrate le linee distintive dell’istituto, l’ispirazione culturale-pedagogica che lo muove, la progettazione curricolare, extracurricolare, didattica ed organizzativa delle sue attività. L’autonomia delle scuole si esprime nel PTOF attraverso la descrizione:
- delle discipline e delle attività liberamente scelte della quota di curricolo loro riservata
- delle possibilità di opzione offerte agli studenti e alle famiglie
- delle discipline e attività aggiuntive nella quota facoltativa del curricolo
- delle azioni di continuità, orientamento, sostegno e recupero corrispondenti alle esigenze degli alunni concretamente rilevate
- dell’articolazione modulare del monte ore annuale di ciascuna disciplina e attività
- dell’articolazione modulare di gruppi di alunni provenienti dalla stessa o da diverse classi
- delle modalità e dei criteri per la valutazione degli alunni e per il riconoscimento dei crediti
- dell’organizzazione adottata per la realizzazione degli obiettivi generali e specifici dell’azione didattica
- dei progetti di ricerca e sperimentazione.
Il processo di autovalutazione, e che si concretizza con l’elaborazione del RAPPORTO di AUTO VALUTAZIONE (RAV), rappresenta la prima fase del procedimento di valutazione delle istituzioni scolastiche.
La gestione del processo di autovalutazione interna è affidata al Dirigente scolastico, che, in qualità di rappresentante legale e garante della gestione unitaria della scuola, rimane il diretto responsabile dei contenuti e dei dati inseriti nel RAV. Il Dirigente scolastico è supportato da un Nucleo interno di valutazione che è preferibilmente costituito, oltre che dallo stesso Dirigente scolastico, dal docente referente della valutazione e da uno o più docenti con adeguata professionalità individuati dal Collegio dei docenti.
Nel processo di autovalutazione è opportuno che il Dirigente e il Nucleo interno di valutazione si adoperino per favorire e sostenere il coinvolgimento diretto di tutta la comunità scolastica, incoraggiando la riflessione interna e promuovendo momenti di incontro e di condivisione degli obiettivi e delle modalità operative dell’intero processo di autovalutazione.
Attraverso la RENDICONTAZIONE SOCIALE si conclude la procedura di valutazione che le scuole hanno realizzato attraverso i Rapporti di Autovalutazione (RAV) ed i conseguenti Piani di Miglioramento (PdM). Con la Rendicontazione sociale si vuole dare conto di quanto raggiunto, dei processi attivati e dei risultati perseguiti, evidenziando in primo luogo il raggiungimento delle “Priorità” e dei “Traguardi” che erano stati fissati nell’ambito della procedura di cui al DPR n. 80/2013. La scuola attraverso la Rendicontazione sociale comunica come gli esiti di alunni e studenti sono migliorati, partendo dalle priorità che aveva fissato nell’ultima sezione del RAV.
La gestione del processo di rendicontazione, al pari di quello di autovalutazione interna, è affidata al Dirigente scolastico, che in qualità di rappresentante legale e garante della gestione unitaria della scuola, rimane il diretto responsabile dei contenuti e dei dati inseriti nella Rendicontazione sociale, il quale viene supportato dal Nucleo interno di valutazione.
Nel processo di rendicontazione è opportuno che il Dirigente e il Nucleo interno di valutazione si adoperino per favorire e sostenere il coinvolgimento diretto di tutta la comunità scolastica, incoraggiando la riflessione interna e promuovendo momenti di incontro e di condivisione delle finalità e delle modalità operative dell’intero processo.